L’osservazione ovviamente deve riguardare l’intera area genitale iniziando dalla cute del pube per poi passare ad esaminare inguine, scroto, perineo, regione perianale ed anale ed infine il pene che andrà esplorato con cura specie in quelle aree (solco balano-prepuziale, aree parafrenulari, meato uretrale, prepuzio, ecc.) dove più facilmente possono essere reperite lesioni o formazioni condilomatose. L’ispezione anche in questo caso può essere fatta in un primo momento ad occhio nudo e successivamente mediante colposcopio. Si può poi passare all’applicazione di acido acetico al 5%, ricordando che l’epitelio è più o meno cheratinizzato e quindi meno prontamente reattivo.
La metodica non è invasiva e assolutamente indolore.
Se la lesione osservata appare di significato dubbio può essere praticata una biopsia mirata.
Quando è necessario eseguire una peniscopia?
La peniscopia si rivela utile in tutti i casi di lesioni che riguardano i genitali esterni maschili ed il perineo.
Lesioni flogistiche, infettive, degenerative, preneoplastiche e neoplastiche:
- mollusco contagioso
- lichen sclerosus ed anulare
- balanopostiti aspecifiche
- lesioni preneoplastiche e neoplastiche
- condilomatosi in tutte le sue espressioni (in questo caso può eventualmente essere eseguito il test per la ricerca del papillomavirus).